Energie Rinnovabili

Se non si ha una batteria di accumulo, l’energia in eccesso viene immessa in rete e valorizzata con il meccanismo dello Scambio sul Posto (per i privati) o con la vendita dell’energia nel caso delle aziende.

Se l’impianto è collegato alla rete senza accumulo, durante un blackout smette di funzionare per motivi di sicurezza. Se invece è dotato di batteria di accumulo e inverter con funzione di backup, può continuare a fornire energia.

Il tempo di rientro varia da 4 a 8 anni, a seconda del costo dell’impianto, degli incentivi disponibili e del consumo di energia autoprodotta. Con le batterie di accumulo, il ritorno può essere leggermente più lungo, ma aumenta l’indipendenza dalla rete elettrica.

Sì, i pannelli hanno una durata media di 25-30 anni e sono riciclabili fino al 95%. Esistono consorzi specializzati nello smaltimento e il produttore è obbligato per legge a occuparsi della gestione del fine vita del prodotto.

La manutenzione è minima. Si consiglia di pulire i pannelli una o due volte l’anno per rimuovere polvere e sporco e di effettuare un controllo tecnico ogni 2-3 anni per verificare il corretto funzionamento di inverter e cablaggi.

Sì, un impianto fotovoltaico migliora la classe energetica dell’edificio e lo rende più attraente per gli acquirenti, aumentando il valore dell’immobile fino al 10-15%.

Sì, nella maggior parte dei casi. Tuttavia, l’inclinazione, l’orientamento e la presenza di ombreggiamenti possono influenzare la resa. Per i tetti piani si utilizzano strutture di supporto inclinate. È sempre consigliato un sopralluogo tecnico.

Attualmente, esistono diverse agevolazioni fiscali, come la detrazione del 50% per i privati e il Superbonus (se disponibile) per interventi più ampi di efficientamento energetico. Le aziende possono accedere a contributi regionali o finanziamenti a tasso agevolato.

Il risparmio dipende dalla dimensione dell’impianto e dal consumo energetico. In media, una famiglia può ridurre la bolletta elettrica fino al 70-80%, mentre un’azienda può abbattere significativamente i costi energetici.

Di notte l’impianto non produce energia, mentre nei giorni nuvolosi la produzione è ridotta, ma non azzerata. Con una batteria di accumulo, si può immagazzinare l’energia prodotta di giorno per usarla anche di notte.